Le malattie cardiovascolari, croniche e degenerative, rappresentano il maggiore responsabile del carico complessivo di malattia nell’ambito delle malattie non trasmissibili. L’OMS attualmente attribuisce solo alle malattie cardiovascolari un terzo della mortalità per tutte le cause (15,3 milioni). Una sana e corretta alimentazione rappresenta non solo il primo m...omento di prevenzione, ma anche una possibilità reale di migliorare lo stato di salute.
Un nutrizionista italiano di Genova, Lorenzo Piroddi, fu tra i primi, nel 1939, a suggerire la connessione tra alimentazione e insorgenza di malattie come diabete, obesità, dislipidemie, ipertensione. Qualche anno dopo il biochimico americano Ancel Keys notò che gli abitanti di Nicotera e dell’isola di Creta, nonostante il consumo elevato di olio d’oliva e quindi di grassi vegetali, presentavano una bassa incidenza di malattie cardiovascolari. Da questa osservazione scaturì lo studio epidemiologico denominato Seven Countries Study. Coinvolgendo ben sette paesi, Stati Uniti, Olanda, Grecia, Finlandia, Giappone, Italia ed ex Jugoslavia, furono confrontate le abitudini alimentari di 12.000 persone circa. La mortalità per malattie cardiovascolari era inferiore nelle popolazioni che vivevano sul bacino mediterraneo rispetto agli abitanti di paesi quali gli Stati Uniti, in cui il consumo di grassi di origine animale come burro, strutto e carne rossa era più elevato.
La conclusione di questa ricerca portò Ancel Keys a definire la dieta mediterranea come lo stile di vita migliore per vivere meglio e più a lungo. Nel Cilento Keys scopre l’elisir di lunga vita. A Pioppi lavora insieme ad altri studiosi, come Jeremiah Stamler dell’Università di Chicago, il finlandese Martti Karvonen del Seven Countries, l’italiano Flaminio Fidanza. I suoi studi furono al centro del “Primo convegno internazionale di epidemiologia cardiovascolare” che si tenne a Pioppi nel 1969. Keys visse fino a 100 anni, dimostrando così le sue teorie.
È stato insignito nel 2004 della Medaglia al merito alla salute pubblica dello Stato Italiano.
Nel 2010 l’Unesco (Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura) ha proclamato la dieta mediterranea patrimonio immateriale culturale dell’umanità.
(Sito Ufficiale Ordine Nazionale dei Biologi)